Puerto Princesa è la porta quasi obbligata per chi vuole visitare Palawan, di cui è il capoluogo.
La città, a dire la verità, non ha molto da offrire ma da qui partono molte escursioni interessanti nella la parte centrale della grossa isola. Si sviluppa su una grossa strada principale che dal mare risale verso l'interno in direzioni un pò obliqua per cui la parte finale risulta abbastanza lontana dal mare stesso.
Lungo questa strada si affacciano hotels e guesthouse, banche, ristoranti e bars, cambi valuta, internet points e piccoli centri commerciali, insomma tutto quello che può offrire. Da questa, poi, partono alcune strade laterali che conducono nei quartieri periferici o verso l'aeroporto. C'è sempre un bel pò di traffico alimentato anche dai numerosissimi tricicli a motore che girano incessantemente in cerca di clienti, per la maggior parte locali.
Come dicevo prima, a Puerto Princesa si possono organizzare interessanti escursioni, come da Honda Bay, evitabile però se poi raggiungete El Nido e soprattutto il fiume sotterraneo, che invece merita davvero una visita. E' tutto organizzato molto bene e, a meno che non si voglia sostare in zona per una o più notti, secondo me conviene aggregarsi ad un gruppo, perchè da soli si rischia di perdere molto tempo o addirittura di non trovare posto sulle barche perchè prenotate dai gruppi.
Il fiume sotterraneo è un parco a cui si accede via mare. Una volta arrivati, si attraversa a piedi una piccola collina con una bella vegetazione, con alcune piante rare piantate tipo vivaio e si arriva alo specchi d'acqua antistante l'ingresso della grotta. Si indossano elmetti e giubbetti di salvataggio, si prende posto su piroghe adatte a trasportare 8 persone più il barcaiolo, che fà da guida, e si parte in direzione del grosso buco nella roccia di fronte a noi. La grotta è enorme con curiose e bellissime formazioni calcaree di stalattiti soprattutto e qualche stalagmite. Addentrandoci nella caverna la luce sparisce e ci facciamo luce solo con una torcia che tiene in mano un visitatore seduto sulla prua della piroga, mentre il barcaiolo spiega ed illustra in un inglese un pò masticato le bellezze che di volta in volta incontriamo, pagaiando lentamente. Il silenzio è totale, rotto solo dalla sua voce abbastanza profonda e da altre che provengono dalle barche che ci precedono oppure che ci vengono incontro. Infatti non esiste un'apertura dall'altra parte della montagna per cui una volta arrivati fin dove è possibile, bisogna tornare indietro per la stessa via. In questo modo però si possono vedere con calma le incredibili formazioni calcaree su entrambi i lati della caverna. Ci si inoltra per qualche chilometro per cui è sconsigliabile per chi soffre di claustrofobia o ha paura del buio.
L'escursione è veramente molto interessante e unica, dato che questo è uno dei più lunghi fiumi sotterranei al mondo.
La città, a dire la verità, non ha molto da offrire ma da qui partono molte escursioni interessanti nella la parte centrale della grossa isola. Si sviluppa su una grossa strada principale che dal mare risale verso l'interno in direzioni un pò obliqua per cui la parte finale risulta abbastanza lontana dal mare stesso.
Lungo questa strada si affacciano hotels e guesthouse, banche, ristoranti e bars, cambi valuta, internet points e piccoli centri commerciali, insomma tutto quello che può offrire. Da questa, poi, partono alcune strade laterali che conducono nei quartieri periferici o verso l'aeroporto. C'è sempre un bel pò di traffico alimentato anche dai numerosissimi tricicli a motore che girano incessantemente in cerca di clienti, per la maggior parte locali.
Come dicevo prima, a Puerto Princesa si possono organizzare interessanti escursioni, come da Honda Bay, evitabile però se poi raggiungete El Nido e soprattutto il fiume sotterraneo, che invece merita davvero una visita. E' tutto organizzato molto bene e, a meno che non si voglia sostare in zona per una o più notti, secondo me conviene aggregarsi ad un gruppo, perchè da soli si rischia di perdere molto tempo o addirittura di non trovare posto sulle barche perchè prenotate dai gruppi.
Il fiume sotterraneo è un parco a cui si accede via mare. Una volta arrivati, si attraversa a piedi una piccola collina con una bella vegetazione, con alcune piante rare piantate tipo vivaio e si arriva alo specchi d'acqua antistante l'ingresso della grotta. Si indossano elmetti e giubbetti di salvataggio, si prende posto su piroghe adatte a trasportare 8 persone più il barcaiolo, che fà da guida, e si parte in direzione del grosso buco nella roccia di fronte a noi. La grotta è enorme con curiose e bellissime formazioni calcaree di stalattiti soprattutto e qualche stalagmite. Addentrandoci nella caverna la luce sparisce e ci facciamo luce solo con una torcia che tiene in mano un visitatore seduto sulla prua della piroga, mentre il barcaiolo spiega ed illustra in un inglese un pò masticato le bellezze che di volta in volta incontriamo, pagaiando lentamente. Il silenzio è totale, rotto solo dalla sua voce abbastanza profonda e da altre che provengono dalle barche che ci precedono oppure che ci vengono incontro. Infatti non esiste un'apertura dall'altra parte della montagna per cui una volta arrivati fin dove è possibile, bisogna tornare indietro per la stessa via. In questo modo però si possono vedere con calma le incredibili formazioni calcaree su entrambi i lati della caverna. Ci si inoltra per qualche chilometro per cui è sconsigliabile per chi soffre di claustrofobia o ha paura del buio.
L'escursione è veramente molto interessante e unica, dato che questo è uno dei più lunghi fiumi sotterranei al mondo.
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